Abbiamo appena avuto, in particolar modo sul territorio Abruzzese, una fase di maltempo molto acuta, che ha fatto registrare disagi nelle città costiere, così come ingenti accumuli di pioggia in montagna. La neve non è stata registrata nelle quantità previste, ma ha certamente fatto la sua prima comparsa 'seria' sulle montagne della nostra regione.
Ora siamo in un periodo di pausa tra le varie perturbazioni, ma già da domani (anzi, nelle prossime ore al Nord Ovest) avremo a che fare con un nuovo peggioramento, che in questo caso colpirà maggiormente tutto l'arco Tirrenico della nostra penisola. Questo sarà il primo rallentamento zonale con cui avremo a che fare durante il mese di Novembre.
Cosa intendiamo con 'rallentamento zonale'? Introduciamo qui il concetto di zonalità, ovvero un flusso di correnti teso e diretto da ovest verso est (westerlies) a tutte le quote, come conseguenza della rotazione terrestre e della forza di Coriolis e con una componente media diretta anche verso nord.
Quindi, possiamo interpretare la mappa postata sopra come l'esatto contrario di un moto zonale delle correnti. Per avere un esempio della definizione, questa immagine lo rappresenta perfettamente.
Quando queste non sono più tese (quindi, rallentano) allora l'Anticiclone delle Azzorre (o Oceanico) non ha problemi ad elevarsi verso nord, come possiamo ben vedere, e di far scendere lungo il suo lato orientale saccature di aria perturbata. Che è quello che succederà nei prossimi giorni, e che ha probabilità di accadere nuovamente durante l'ultima decade del mese, come mostra la mappa sotto, con il secondo rallentamento zonale:
Una condizione che sicuramente sarà da tenere sotto controllo, dato che a queste distanze temporali i modelli deterministici possono solamente indicare una linea di tendenza, e non una previsione più o meno esatta. Ci saranno altri articoli al riguardo nei prossimi giorni, per seguire l'evoluzione della situazione generale a livello Europeo.
G. Petricca
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